sabato, marzo 13, 2021

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lunedì, aprile 17, 2006

Capitolo 1 - Genesi I - L'avvento dei grandi Saggi.

Anno zero, o per meglio dire il primo attimo dopo la creazione. La frenetica attività che ha portato alla nascita di tutte le galassie non si è fermata solo nella parte visibile (sempre ammesso che ci sia stato qualcuno per vederla) ma anche sul piano mistico dove lottano da tempo immemorabile dèi e dèmoni. Tra questi dèi ne considereremo alcuni che avranno un peso rilevante nella nostra storia. Sono un gruppo di dèi chiamato “I Grandi Saggi Dell’Universo” ed ognuno di loro ha come simbolo rappresentativo un teschio di pietra che è il modo in cui si sono sempre manifestati.

Tra tutti i vari dèi questi Saggi sono le massime autorità ed i loro teschi contengono una preziosa indicazione sul loro ritorno per chi la saprà interpretare correttamente. Nessuno ha mai saputo i loro nomi; si sa solo che esistono e che in qualche angolo sperduto del cosmo è possibile rintracciarli ed essere al loro cospetto se si è considerati degni. Le leggende più antiche di mondi lontani narrano di avventure fantastiche e di imprese gloriose compiuti da cavalieri con armature splendenti ed elmi di pietra a forma di teschio, così come i loro simboli, le else delle loro spade ed i loro scudi. Questi cavalieri inoltre sono dotati di virtù magiche ed immensi poteri. Purtroppo il ricordo di tali gesta è andato perduto per sempre, anche perché non esistono più i popoli che li adoravano e i loro discendenti hanno perso o travisato il racconto delle leggende raccontate loro oralmente.

Questo però è quello che si è riusciti a capire dai pochi indizi raccolti:

Siamo sul pianeta Atlantis governato dai Grandi Saggi su un mondo primitivo dalla natura selvaggia e lussureggiante, dove animali preistorici convivevano in armonia e nel quale vi erano solo popoli primitivi timidi e paurosi, ma non tutti erano così. Alcuni di questi erano molto pericolosi per la loro aggressività ed anche perché dediti al cannibalismo e cacciatori di teste. Questo tipo di popoli fu il primo ad essere sottomesso dai Grandi Saggi i quali insegnarono loro tecniche più efficienti per la caccia e l’agricoltura grazie all’avanzatissima tecnologia in loro possesso. I Saggi vivevano in una città di dimensioni paragonabili ad una metropoli odierna circondata da numerosi canali d’acqua che servivano come mezzo di comunicazione tra i vari quartieri e le città vicine, questo perché Atlantis era un pianeta prevalentemente acquatico e tutte le città erano formate da isole piccole e ben organizzate. Solo la capitale era la città più grande di tutte, tanto da formare da sola un intero continente. Le altre isole formavano un arcipelago intorno ad essa nel quale viveva una comunità pacifica e ben organizzata con leggi giuste e rispettate da tutti.

Tutto questo sembrerebbe paradisiaco (ed in effetti lo è) se non fosse che Atlantis ha un lato oscuro e misterioso del quale finora mai nessuno ha sospettato della sua esistenza. Nel fondo del mare, al di sotto di queste città ultra-tecnologiche vi era sotto le fogne l’impianto energetico di tipo geotermico per la città capitale, ma le altre città sfruttavano le loro risorse minerarie attraverso la schiavitù e la negazione di tutto ciò che si professava nel mondo esterno. Attenzione però, non diamo subito la colpa ai Grandi Saggi. È vero, sono dèi onnipotenti ma sono anche stati traditi da uomini corrotti e meschini che travisavano le leggi a loro insaputa, le applicavano in maniera sbagliata e soprattutto le imponevano come Leggi Supreme dei Grandi Saggi, anche se ovviamente non era vero.

Tutto questo era spesso scena di feroci rivolte, il più delle volte represse nel sangue. Ma questo era solo l’ordinarietà. Un brutto giorno i Grandi Saggi si trovarono a fare i conti con una situazione per loro intollerabile: la guerra civile. Una guerra causata da sobillatori i quali, anche attraverso lo strumenti di infami e sanguinari attentati esplosivi nella pacifica parte esterna, fecero in modo di far rivoltare contro i Grandi Saggi il popolo sotterraneo, ma anche quella parte della popolazione che, pur vivendo alla luce del sole non è mai stata d’accordo con le leggi dei Saggi e le subiva passivamente in silenzio. Un ambiente ideale per loro. La guerra che ne seguì durò molti anni, ma non fu la causa della distruzione del pianeta.

Non fu neanche l’unica, ma di certo fu la prima; quella che sconvolse la gente, poiché fino allora non era mai accaduto nulla che si potesse lontanamente confrontare e paragonare ad essa.

Ma chi era il popolo di Atlantis? Qual era la sua origine naturale e storica? È quello che vedremo subito. Forse qualcuno potrà notare delle somiglianze con la razza umana, ma sono umani un po’ speciali che fino all’ultimo istante conserveranno nel profondo del loro carattere il loro antico istinto animale, necessario per vivere in un mondo coperto per la maggior parte da profondi mari e da oceani abissali.

Atlantis il pianeta scomparso - Prefazione

L’umanità si è sempre posta le famose domande esistenziali “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?”, ma nessuno finora ha mai saputo dare una risposta chiara, univoca e inconfutabile. Uno dei modi più diffusi in tutto il mondo è la religione, se intesa come credo basato su principi moralmente sani e corretti; rispettosi dei diritti inviolabili dell’uomo essere pensante che vive, sogna, ama e desidera convivere in armonia con sé stesso e con gli altri. Ma anche la religione ha i suoi limiti; limiti che, giusti o sbagliati, devono comunque essere accettati per quello che sono; ossia regole volte alla tutela dell’integrità fisica e morale dell’individuo.

Almeno nella maggior parte dei casi è così. Si può definire una religione un credo che impone la lapidazione per un adulterio o l’amputazione della mano per un furto o peggio ancora la fucilazione? Io penso di no. Ma non è questo ciò di cui vi voglio parlare.

In realtà su un punto tutte le religioni concordano. Nella sua millenaria storia, l’umanità ha vissuto un periodo (all’incirca intorno al 10.500 Avanti Cristo) nel quale qualcosa di immane, catastrofico e devastante è accaduto. Ovviamente i vari popoli delle nazioni del mondo lo hanno descritto a modo loro, secondo la loro cultura, le loro tradizioni, le loro convinzioni e superstizioni, le loro leggende e i loro miti, ma sta di fatto che qualcosa o qualcuno ha cambiato la storia del mondo per sempre. Non si è trattato di un cataclisma dopo il quale in un modo o nell’altro si può ricominciare a costruire ciò che è stato distrutto; ma bensì di qualcosa di più profondo che ha lasciato un enorme buco nero nella memoria dal quale, forse ancora oggi, non siamo usciti del tutto.

La presenza però di alcuni “segni” astronomici e di oggetti che sembrano essere fuori del contesto storico al quale sembrerebbero appartenere danno solo pochi e frammentari indizi per la ricostruzione di ciò che fu. Come spiegare, ad esempio, il perfetto allineamento proprio nel 10.500 Avanti Cristo delle Piramidi di Giza con la cintura della costellazione di Orione, della Sfinge posta esattamente di fronte alla costellazione del Leone oppure dei templi di Angkor-Wat in Cambogia con la costellazione del Drago? L’unica ipotesi (forse) verosimile è quella di un’antichissima tradizione orale ormai scomparsa che legava il Pianeta Terra al Cosmo come una parte del tutto e che ne forniva una rappresentazione in scala ridotta ad uso e consumo di chi sapeva leggere ed interpretare questi segni divenuti incomprensibili per l’uomo moderno.

Non pretendo assolutamente di formulare chissà quale straordinaria teoria scientifica e non lo farò, anche perché non sono uno scienziato, però posso partire da un dato di fatto. Se è vero che tra ogni pianeta del nostro sistema solare vi è all’incirca il doppio della distanza che lo separa dal precedente, perché tra Marte e Giove vi è una distanza all’incirca quadrupla della distanza Terra-Marte? È anche vero che tra Marte e Giove vi è una fascia di asteroidi, ma chi o cosa impedisce di pensare che proprio lì in mezzo vi sia stato un pianeta? Magari lo stesso pianeta dal quale proveniva la misteriosa civiltà aliena che ci ha lasciato numerose testimonianze sparse per il globo.

Questo forse non lo sapremo mai, però qualche dubbio è legittimo porselo. Anche ammesso che questo pianeta sia esistito veramente, proviamo a fare uno sforzo di immaginazione e vediamo cosa è successo prima della grande catastrofe che coinvolge indirettamente anche noi.

La storia che vi racconterò parla di molte guerre e di un popolo martoriato da epidemie e rivolte, ma vi furono anche dei periodi di pace; vedremo anche quale fu la causa della distruzione del pianeta scomparso (conosciuto col nome di Atlantis) e cosa successe dopo, sulla colonizzazione di Marte e della Terra e di una parziale rivelazione dei grandi misteri della civiltà di Atlantis o, come dicono tutti, Atlantide della quale è rimasta traccia in tutte le culture e in tutte le religioni con miti e leggende molto simili tra loro.

Giacomo Margarito